Immaginiamo il Pianeta Terra ai tempi in cui l’uomo si procurava il cibo tramite raccolta, caccia e pesca, uomo RCP.

A quei tempi, prima dell’uomo agricoltore, uomo A, l’uomo era perfettamente integrato negli ecosistemi in cui viveva, dai più caldi ai più freddi, dai più aridi ai più umidi.

Cambiava gli ecosistemi in cui viveva?

Certamente sì, perché probabilmente selezionava le prede da cacciare e pescare, e i molluschi sessili, i funghi e le piante da raccogliere, ma, purtuttavia, la sua attività, come specie, non lasciava una impronta ecologica “diversa” dall’impronta ecologica lasciata dalle popolazioni di tutte le altre specie di animali.

Inoltre, sicuramente cambiava gli ecosistemi perché selezionava anche specie con cui preferiva convivere, e, quindi, le aiutava e le proteggeva.

E, queste specie preferite, a loro volta, producevano a cascata effetti ulteriori sugli ecosistemi, interagendo differenzialmente verso altre specie.

A quei tempi, Cerere ricopriva tutta la superficie del pianeta e coincideva con Gaia.

Per quanto ne sappiamo oggi, fino a circa 12.000 anni fa, ossia attorno al 10.000 avanti Cristo, cominciò a svilupparsi l’agricoltura.

E da allora in poi, le cose cambiarono.

Cerere iniziò a cedere sempre più spazio a Prometeo e Gaia divenne l’unione di Cerere e Prometeo.

A questo punto permettetemi di definire con precisione i termini

  • sistema ambientale, ecosistema e antroposistema, da una parte. e
  • Gaia, Cerere e Prometeo, dall’altra parte.