Land Use

Questi i miei numeri sull’uso della superficie terrestre. 

La superficie terrestre, al netto degli oceani, è pari a circa 149 milioni di kmq, di cui:

  • 14 milioni di kmq Antartide, non ancora assegnati agli stati,
  • 135 milioni di kmq assegnati ai 195 stati, di cui:
    1. 4 milioni di kmq acque interne,
    2. 131 milioni di kmq terre emerse (Faostat: the Land Area of the World is 13.003 million ha), suddivise in:
      1. foreste [woodlands],
      2. praterie [grasslands],
      3. Deserti, tundre, ghiacciai, Antartide escluso [barren lands].

In pratica, prima della comparsa dell’uomo agricoltore, il pianeta Terra non presentava antroposistemi ma solo ecosistemi.

Tali ecosistemi si possono organizzare in grandi gruppi o classi detti biomi:

  1. Oceani 361 x 106 km2;
  2. Acque interne, o acque dolci, 4 x 106 km2;
  3. Foreste, di vario tipo, 49.5 x 106 km2;
  4. Praterie, di vario tipo, incluse le Savane, 45 x 106 km2;
  5. Terre inospitali (barren lands): deserti calditundre  deserti ghiacciati, Antartide incluso, 50.5 x 106 km2.

Il pianeta Terra risultava essere un mosaico le cui tessere erano questi macro biomi che possono essere suddivisi ulteriormente sulla base di intervalli climatici (temperature medie e loro distribuzione annua, precipitazioni medie e loro distribuzione annua) più ristretti, intervalli latitudinali più precisi, rispetto ai soliti tre (tropicale, temperato, polare), intervalli altitudinali più raffinati, che tengano conto anche delle esposizioni e delle latitudini, organismi viventi presenti, sia micro che macro, sia tra i produttori primari sia ai successivi livelli trofici delle reti alimentari..

Uso delle terre emerse prima della comparsa dell'uomo agricoltore

Una ipotetica ripartizione delle superfici terrestri prima della Rivoluzione Agricola
Una ipotetica ripartizione delle superfici terrestri prima della Rivoluzione Agricola

USO DELLE TERRE EMERSE dopo LA COMPARSA DELL'UOMO AGRICOLTORE - situazione ad oggi

Una ipotetica ripartizione delle superfici terrestri dopo la Rivoluzione Agricola - Oggi
Una ipotetica ripartizione delle superfici terrestri dopo la Rivoluzione Agricola - Oggi

I miei dati differiscono da quelli forniti da https://ourworldindata.org/land-use#all-charts, ma continuerò il mio scritto basandomi sui miei dati.

Poichè nell’uso delle terre emerse parliamo di foreste e praterie, trovo giusto provare a definire tali termini.

Che cosa è una FORESTA?

Una foresta è un ecosistema basato su una comunità primaria [i] dominata da alberi.

Come si descrive una foresta?

Moltissime definizioni di foresta sono usate in giro per il mondo.

Quasi tutte fanno riferimento alla densità degli alberi, espressa

  1. dal numero di alberi per ettaro, ma non ha molto senso. Provatevi a pensare:
    • 200 bambù giganti (Phyllosstachis viridis) per ha a maturità possono coprire un’area circolare di 0,20 mq ciascuno da cui una copertura minore di 50/10.000 = 0,5%, mentre
    • 200 farnie (Quercus robur) per ha a maturità possono coprire un’area circolare di 60 mq ciascuna, compenetrando parzialmente le loro chiome, da cui una copertura di 12.000/10.000 = 120%;
  2. dalla copertura del suolo data dal rapporto tra l’area di suolo coperta dalla proiezione perpendicolare delle chiome degli alberi sul suolo e l’area totale del suolo; un indice ottimo per progettare una food forest conoscendo altezza e circonferenza delle piante a maturità;
  3. dalla copertura data dal rapporto tra l’area di un lato dell’insieme delle foglie della chioma degli alberi e l’area totale del suolo [Max LAI = 9]; un indice ottimo per classificare e ordinare gli ecosistemi basati su comunità primarie fotosintetizzanti dominate da piante terrestri (Embryophytes).

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) definisce una foresta come un terreno che:

  • si estende per più di 0,5 ettari
  • con alberi più alti di 5 metri e
  • una copertura della chioma di più del 10%.

Non include quei terreni che sono prevalentemente a uso agricolo o urbano.

Esclude, quindi, per esempio, frutteti, vigneti e uliveti.

Usando questa definizione, il Global Forest Resources Assessment 2020 (FRA 2020) ha calcolato che nel 2020 le foreste coprivano 4,06 miliardi di ettari (40,6 milioni di chilometri quadrati), corrispondenti al 40.6 / 145 = 28% delle terre emerse.

Dalla definizione precedente, la FAO afferma che siamo in presenza di una foresta quando il rapporto della copertura del suolo è superiore al 10%.

Ma questa è una definizione politica che non ha niente di scientifico.

Serve ai politici per farsi belli di fronte ai cittadini del mondo e dire che ci sono ancora tante foreste mentre la verità è che ne sono rimaste poche.

Immaginatevi una foresta con una copertura tra il 10% e il 20% ovvero tra i 1.000 mq e i 2.000 mq per ha (1 ha = 10.000 mq).

Provatevi a immaginarla con la vostra mente … vi sono tra i 9.000 mq e gli 8.000 mq senza alberi.

State immaginando una foresta o un prato con un albero qui e un albero lì?

In Ecologia, perché una comunità di alberi sia detta foresta (Forest) deve avere una copertura di almeno il 60% del suoloIn caso contrario, viene detta bosco (Woodland) (source: Temperate Forests, Revised Edition @ 2008 1999 by Michael Allaby).

Una Foresta, quindi, necessita di una copertura maggiore o uguale al 60% ovvero almeno 6.000 mq/ha coperti.

Un Bosco necessita di una copertura maggiore o uguale al 20% e minore al 60% ovvero tra i 2.000 mq/ha e i 6.000 mq/ha coperti.

Per gli ecologi, un terreno con una copertura arborea del suolo minore del 20% non è nè una foresta, nè un bosco.

Più alto è tale rapporto di copertura, più chiusa è la foresta; più basso è tale rapporto, più aperta è la foresta.

In una foresta dove tutte le chiome degli alberi si toccano o si sovrappongono si ha una copertura uguale o maggiore al 100%.

CHE COSA È UN ALBERO?

Una Foresta è un ecosistema dominato da alberi. Ma che cosa sono gli alberi?

Una pianta di Rosmarino (Salvia rosmarinus) è un albero?

In botanica, un albero è una Spermatofita (pianta a seme) legnosa con una radice, un fusto allungato, rami e foglie.

 Secondo questa definizione, una pianta di rosmarino è un albero!

Anzi, sono alberi tutte le Fanerofite (arboree, nano, cespugliose, lianose, reptanti, epifite e succulente) e tutte le Camefite. Viene allora in soccorso il parametro altezza: sono alberi solo quelle spermatofite legnose che superano i 5 metri di altezza. Alcuni fissano l’altezza minima a 7 metri.

Forse i numeri dispari hanno un carattere magico?

The GlobalTreeSearch database reporta l’esistenza di 60.082 specie di alberi individuate sul pianeta Terra. Qual’è la definizione di albero adottata da loro?

IUCN’s Global Tree Specialist Group (GTSG), forse partecipato dai più preparati ed esperti studiosi di alberi al mondo, riporta la seguente definizione:

“A woody plant, with usually a single stem growing to a height of at least two meters, or, if multi-stemmed, then at least one vertical stem five centimeters in diameter at breast height.” Beech, M. Rivers, S. Oldfield & P. P. Smith (2017) GlobalTreeSearch: The first complete global database of tree species and country distributions, Journal of Sustainable Forestry, 36:5, 454-489, DOI: 10.1080/10549811.2017.1310049.

In questa definizione, l’altezza minima è scesa a 2 metri. Si è aggiunto un altro parametro convenzionale: almeno un fusto verticale deve avere un diametro di 5 cm all’altezza del petto!

CHE COSA è UNA PRATERIA?

Una prateria (grassland) è un ecosistema basato su una comunità primaria [i] dominata da piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Poaceae.

Le praterie (Grasslands) prendono molti nomi.

  • In America Settentrionale sono chiamate praterie.
  • In Sud America sono note come pampas.
  • Nell’Eurasia Centrale vengono indicate con il termine di steppe.
  • In Africa sono chiamate savane.

Quello che tutte hanno in comune sono le piante erbacee appartenenti alla famigllia delle Poaceae come loro vegetazione naturale dominante.

Il termine inglese Grass, da cui grasslands, indica piante erbacee appartenenti a 5 delle 16 famiglie che formano l’ordine delle Poales:

  1. le Poaceae, 
  2. le Cyperaceae, 
  3. le Juncaceae,
  4. le Restionaceae,
  5. le Typhaceae.

Definire un albero, una foresta o una prateria non è così immediato. 

Per forza di cose, sono definizioni che devono ricomprendere caratteri convenzionali, in opposizione ai caratteri naturali. Mi spiego.

Nella descrizione di un atomo di idrogeno nessun carattere convenzionale è presente: un atomo di idrogeno è composto da un solo protone. 

La distinzione è netta: aut aut, se un atomo ha un solo protone è un atomo di idrogeno, se presenta più di un protone non è un atomo di idrogeno. 

Quando si parla di un albero o di una foresta, al contrario, bisogna cominciare a inserire caratteri convenzionali.

Lo stesso vale per le definizioni di arbusteto, delle varie tipologie di grasslands, di deserto.

Quando una Foresta diventa un Arbusteto (Shrubland)?

Arbusteto: una comunità primaria dominata da arbusti, con presenza di geofite, erbe e cespugli. Cosa sono gli arbusti?

Quando un Arbusteto diventa una Grassland (Savana, Steppa, Prateria, Pampas)?

Savana: una comunità primaria dominata da erbe, in prevalenza poaceae, con pochi arbusti e alberi.

Steppa: una comunità primaria dominata da erbe, in prevalenza poaceae, con cespugli e arbusti e quasi senza alberi.

Prateria: una comunità primaria dominata da erbe, in prevalenza poaceae, e quasi senza arbusti e alberi.

Pampasuna comunità primaria dominata da erbe, in prevalenza poaceae, e,come le praterie nordamericane, quasi senza arbusti e alberi.

Quando una Grassland diventa un Deserto?

Deserto: un suolo quasi nudo, con poche erbe e cespugli, senza arbusti e alberi, oasi escluse.

Note

[i] COMUNITÀ PRIMARIA è una comunità di organismi che per crescere e riprodursi impiegano, 

  1. come fonti di energia, energia radiante e/o energia chimica ottenuta non da substrati organici, e, 
  2. come fonti di materia, molecole estratte dalle matrici gaiane: aria, acqua, rocce e polveri di rocce.

In pratica, sono organismi capaci di trasformare la materia non vivente in materia vivente.

Ci sono tre  tipi di comunità primarie:

  1. comunità primarie fotosintetiche (clorofille),
  2. comunità primarie radiosintetiche (melanina) e
  3. comunità primarie chemiolitosintetiche.
Le comunità primarie stanno alla base delle catene alimentari e delle reti alimentari.